persone dietro un'idea - il team

simonetta
simonetta

Appassionata di musica sin da bambina, Simonetta sviluppa un grande amore per la lingua inglese e la cultura anglo-americana, da cui provengono molti dei suoi riferimenti musicali. Cresce negli anni ’80 ascoltando musica punk, new wave e dark in quella Firenze che diventerà un punto di riferimento per la cosiddetta “new wave” italiana.
Finito il liceo, si iscrive alla facoltà di lingue, dove studia inglese e tedesco; nel frattempo impara a catalogare libri, lavorando nella libreria dell’usato di sua sorella. Nel 1993 si laurea in letteratura anglo-americana con una tesi sulla poetessa imagista H.D.
Nel 1995 inizia a insegnare italiano, letteratura e storia delle religioni in alcune università americane a Firenze, attività che la terrà piacevolmente impegnata per i successivi 26 anni. Nel frattempo coltiva il suo interesse per la spiritualità, le filosofie orientali e l’esoterismo che la porta a conseguire un Master in Studi Orientali.  Sperimenta diverse forme di meditazione e pratica Tai Chi Chuan da più di 30 anni.
L’amore per i libri, la lettura e lo studio rimane una costante della sua vita che si interseca con le sue altre passioni.  Ama da sempre frequentare biblioteche e librerie e compra più libri di quanti ne possa leggere. L’incontro con Tiziana e Alberto arriva al momento giusto e le dà la spinta e il coraggio per cimentarsi in questa nuova impresa.

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tiziana

A quattro anni, cerca di convincere sua mamma che ha imparato a leggere, da sola. Va bene, forse aveva solo memorizzato il testo del suo libro preferito di allora (che ovviamente custodisce gelosamente). In ogni caso, il sacro fuoco dell’amore per i libri già divampa e più non l’abbandona. Fulminata sulla via di Damasco anche dall’arte, ma questo avviene più tardi, già adolescente, complice dopo numerose peregrinazioni l’approdo a Firenze e Donatello. Poco dopo diventa attivista del Movimento Umanista e, da allora, cerca di promuovere i diritti umani e la nonviolenza. Studi umanistici, ça va sans dire, all’università e a seguire. Attualmente, insegna storia dell’arte alla SRISA e prima in altri programmi universitari per studenti internazionali. Il suo interesse più recente è la Neuroestetica. Ha molte altre passioni, ma nessuna particolarmente rilevante ai fini di questa descrizione. Il suo libro preferito in assoluto è Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. E si dispiace molto che non sia nel catalogo di Libri in Atelier. Ma lo consiglia caldamente a tutt*. Ultimamente legge quasi solo le scrittrici.

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alberto

Convinto che Le Metamorfosi di Ovidio siano uno dei capolavori della Storia della Letteratura mondiale, Alberto Malcangi è in costante passaggio tra una metamorfosi e l’altra. Diplomato al Liceo Scientifico si dedica allo studio dell’archeologia per poi lavorare come manovale, gelataio, o macchinista tipografo. Impara l’inglese facendo volontariato in Bangladesh, traduce fumetti erotici dallo spagnolo all’italiano, quindi manuali dall’inglese, infine romanzi da entrambe le lingue. Lavora in vari alberghi come addetto al ricevimento, per varie case editrici come correttore di bozze, editor,  redattore di mappe concettuali; pubblica un libro su Tiziano Terzani con la Coniglio Editore di Roma, promuove la nonviolenza dove e come può con il Movimento Umanista, fa parte del Mensa Italia, legge, corre in salita e medita. 

In futuro vorrebbe scrivere storie di libri, pubblicare uno studio monografico sugli altari rupestri della Tuscia viterbese e trovare uno spazio a Firenze per un Centro Studi sulla nonviolenza con dei percorsi didattici, una biblioteca e dei laboratori di autoconoscenza e produzione artistica.

citazioni

Fotografia Archivi Alinari, n. 16047

LIBRI IN ATELIER

l'atelier...

Il nome “Libri in Atelier” era un omaggio allo spazio condiviso in cui inizialmente avevano trovato accoglienza i nostri libri. Ci siamo poi trovati nella necessità di cambiare luogo – e traslocare nuovamente tutti i volumi e le fotografie – e ci siamo detti: “E adesso? Dovunque andranno i nostri libri sarà comunque un Atelier, perché  sono i libri che definiscono lo spazio”.